La giornata del seminario è l’occasione per conoscere l’esperienza vocazionale di un giovane che si mette in cammino per una scelta di vita, quella del presbiterato. In queste righe abbiamo, invece, la preziosa testimonianza dei genitori del seminarista, già diacono, don Alessio Cifani.
Susanna (la mamma)
Quando Alessio mi disse che stava pensando di entrare in seminario non fu, per me, una sorpresa ma una conferma di come lo vedevo in quel periodo. Fui subito felice per la sua scelta e, nel tempo, si è accresciuta la gratitudine per il cammino che abbiamo percorso insieme, in questi anni di seminario. Un viaggio che ci ha reso ancora più uniti e ha avvicinato anche chi, in famiglia, in qualche modo, ha impiegato più tempo per capire ed accettare la sua scelta. Oggi, raggiunto il primo traguardo con l’ordinazione a Diacono e con il ‘titolo’ di Don, lo vedo sempre più felice e serenamente determinato a percorrere questo viaggio, e anch’io sono al suo fianco in questo cammino.
Mauro (il papà)
Quando seppi della volontà di Alessio di iniziare il cammino sacerdotale, rimasi interdetto, nonostante, in quegli anni, pensassi, con presunzione, che poche cose (o nulla) avrebbero potuto sorprendermi. Da una parte vedevo sfumare una possibilità di diventare nonno, dall’altra provavo un vago senso di inadeguatezza per non aver colto, comunque, il travaglio interiore che Alessio stava vivendo. Ritengo di essere stato uno spettatore privilegiato nel seguire il suo percorso in questi anni. Mi ha portato a riflettere, con naturalezza e senza sforzo, sulla mia personale fede che ‘funziona’, ancora oggi, a intermittenza: talvolta la luce è accesa e, senza accecare, illumina anche gli angoli più bui e nascosti; a volte intravedo una flebile ed appena percettibile fiammella e tutto appare, comunque, un poco confuso; altre volte, invece, brancolo nel buio più totale. La ‘scoperta’ (personalmente non la considero scontata) di questi anni in seminario (con Alessio, in minima parte è come se ci fossi entrato anch’io) è che l’interruttore della mia luce sta nelle mie mani ed il Fornitore unico ed inesauribile di energia è Dio.
Conclusioni
Noi ci sentiamo partecipi e coinvolti (ognuno a modo suo) dalla chiamata di Alessio, in qualcosa di più grande delle nostre esistenze. Proviamo solo gratitudine nel vedere (e percepire) la ‘luce’ degli occhi di nostro figlio, quella fede, cioè, che lo avvolge e lo guida. Il dono lo abbiamo ricevuto…. non ne siamo gli autori.
Susanna e Mauro, genitori di don Alessio