Ministeri del Lettorato e dell’Accolitato

“Mercoledì 24 aprile alle 20.45, presso la chiesa del Seminario Vescovile di Como, Sua Eminenza Cardinal Oscar Cantoni ha conferito i ministeri del lettorato e dell’accolitato a cinque seminaristi…”.

Penso che questo sarebbe un inizio rispettabile per un articolo su quanto accaduto in seminario mercoledì scorso, se solo non fossi uno dei neo-lettori. Mi “tocca” allora usare un tono più coinvolto e meno distaccato nel descrivere quanto accaduto e nel condividere le emozioni provate. Ci proverò facendomi aiutare da alcuni stralci dell’omelia del vescovo Oscar.

«Accogliamo questa sera con gioia i nostri fratelli che riceveranno il ministero del lettorato, Lorenzo, Paolo ed Emanuele e dell’accolitato, Giovanni e Daniel; ministeri per i quali essi si sono predisposti quale meta fondamentale dell’anno formativo»

Davvero ci siamo sentiti accolti come fratelli da molte persone che ci sono state vicine e hanno pregato per noi gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio, solo per il fatto di essere ciò che siamo. Il vescovo, la comunità del seminario, i parrocchiani, gli amici e i parenti (alcuni dei quali per essere presenti hanno viaggiato centinaia di chilometri) ci hanno fatto sentire parte di una Chiesa viva, in cui ogni membro ha cura dell’altro.

Da questo è scaturita una grande gioia, sia interiore che esteriore. L’ho provata nel cuore al momento dell’istituzione a lettore, l’ho vista trasparire dagli occhi dei miei compagni, l’ho toccata con mano negli abbracci scambiati. Era così presente che se ne nota il riflesso vivo anche nelle prime fotografie che sto scorrendo in questi giorni. Gioia frutto e segno visibile dello Spirito Santo in azione, che ci rende in grado di preparare e di edificare una Chiesa nuova, di cui tutti siamo parte attiva.

Già, perché i ministeri sono una meta, ma soprattutto un inizio. Infatti, come affermato dal vescovo Oscar: «La ministerialità…manifesta il comune impegno di servire gli altri con i propri doni. Lo testimoniate questa sera proprio voi, che ricevete il lettorato e l’accolitato». Ogni giorno allora dovremo metterci a disposizione, meditando la parola di Dio e partecipando con i fratelli all’unico pane, diventando cosi parte di un solo corpo e testimoniando con la nostra vita Cristo risorto, che ha donato tutto sé stesso per noi. Questo è l’impegno che abbiamo assunto mercoledì, per noi e per la Chiesa. Un impegno enorme, sovrumano, al di sopra delle nostre forze, che potremo provare a rispettare solo mettendoci docilmente in ascolto dello Spirito, seguendo l’esempio del Figlio, con l’aiuto di Dio Padre.

Se riusciremo ad affidarci, se sapremo renderci strumenti nelle mani di Dio, come Paolo e Barnaba, protagonisti della prima lettura (At 12,24-13,5) potremo anche noi, insieme a tutti voi che leggete, contribuire ad ampliare la Chiesa. Perché, anche se a volte tutto sembra gridare il contrario, «Il Vangelo prosegue la sua corsa e si diffonde…anche attraverso di noi e di quanti lo Spirito vorrà servirsi»

Paolo Piasini – III Teologia