Il titolo, l’inizio di una poesia di Vincenzo Cardarelli, poeta, scrittore, giornalista italiano, scritta nel 1936. Un omaggio, un tributo alla terra che l’aveva ospitato durante una pausa dal suo continuo girovagare per l’Italia, per l’Europa, per il mondo. E’ proprio qui, “In una terra che sa di basilico e mare, dove le colline sembrano voler sfiorare le nuvole e i colori sono pennellate di luce e incanto” (Fabrizio Caramagna), che si sono svolte le nostre piccole vacanze estive dal 28 al 30 agosto.
Ospiti delle Suore Petrine ad Arenzano abbiamo visitato il Santuario del Bambin Gesù, conoscendo anche il vicino seminario minore dei carmelitani; così come siamo stati, dopo una bella giornata a Genova chi tra i pesci del famoso Acquario, chi tra le meraviglie storico-artistiche, al Santuario diocesano di Nostra Signora della Guardia, il più importante dell’intera Diocesi. Sono luoghi ricchi di spiritualità che aiutano, il pellegrino che li visita, ad immergersi in un profondo clima di meditazione e preghiera.
In questi giorni di fine estate passati insieme, per noi new entry di prima teologia, è stato anche un modo per lasciarci alle spalle l’anno di propedeutica appena trascorso, vissuto ai piedi del Bisbino, più precisamente a Piazza Santo Stefano (Cernobbio). Un tempo che ci è servito per maturare la nostra decisione, non certo semplice e scontata, per fare chiarezza sulla domanda che il Signore ha posto nei nostri cuori, per rispondere – Sì – alla sua chiamata, continuando a coltivare la nostra sete di Dio.
Se siamo arrivati qui è perché abbiamo fatto esperienza vera di Cristo: nella celebrazione eucaristica, stando accanto agli ultimi, nel vivere la vita oratoriale affianco ai nostri ragazzi e bambini, perché nei loro sguardi, nei loro sorrisi abbiamo trovato Gesù proprio come abbiamo cantato a squarciagola nei nostri oratori quest’estate con il ritornello dell’inno del Grest: “E allora tu! Tu! TU PER TUTTI dai di più! più! più del massimo perché sai chi c’è? C’è Gesù nel tuo prossimo!
Durante la vacanza abbiamo potuto fare un iniziale assaggio della vita del seminario, muovendo i primi passi di questo lungo e nuovo viaggio che si apre innanzi a noi, conoscendo meglio luoghi, ambienti, ritmi, ma soprattutto le persone, coloro che saranno al nostro fianco, compagni di cammino: i seminaristi e gli educatori.
Gabriele e Giovanni, I teologia