Mercoledì 18 ottobre 2023, festa di San Luca evangelista, abbiamo avuto come ospite per la consueta Santa Messa comunitaria settmanale padre Marco Vailati, M.C.C.I., missionario in Ciad, il quale ha introdotta la sua omelia con queste parole: “Luca è l’evangelista della misericordia del Signore. Le pagine più belle su questo tema – tra cui il figliol prodigo e il buon samaritano – sono nel Vangelo secondo Luca. Esse ci esortano a vivere questa misericordia come fratelli nel cammino della missione”.
La sua riflessione ha poi toccato, partendo dal Vangelo della festa, altri punti: l’universalità dell’annuncio di Cristo da parte dei discepoli (senza escludere nessuno), la condivisione della fede con gli altri cristiani all’interno della Chiesa, la coerenza della vita personale con ciò che si insegna in nome di Gesù, l’importanza del nostro essere uomini di preghiera e dell’attuare su sé stessi un sincero esame di coscienza.
Padre Marco ci ha anche raccontato della sua esperienza di missione, ed alcune caratteristiche fondamentali che caratterizzano il suo essere inviato a portare Cristo: la capacità di accettare i doni di chi ci ospita; il condividere con la gente i momenti difficili e le gioie; il dare dignità, col nostro esserci, all’altro, in particolare se abbandonato da tutti ed emarginato.
Successivamente, ci ha parlato della storia della Chiesa in Africa centrale, iniziata nel 1857 quando San Daniele Comboni giunse nell’Africa del Sahel, terra che fino a quel momento era segnalata sulle carte geografiche con la frase “hic sunt leones” – cioè: “qui ci sono i leoni e non abita nessun uomo”. L’appoggio di papa Pio IX fu vitale per la missione dopo il primo tentativo fallimentare. Nacque quindi il Vicariato apostolico dell’Africa Centrale, che comprendeva anche il Ciad, che tuttavia Comboni non visitò mai. Lì, solo nel 1929 iniziò l’evangelizzazione da parte dei dehoniani.
“Quando sono arrivato in Ciad – racconta padre Marco – tutti i vescovi erano bianchi, e tutti i preti
missionari. Quelli diocesani erano pochi”. Oggi, a trent’anni da allora, soltanto due vescovi sono europei, mentre si sta attendendo l’erezione di una nuova diocesi, la nona, con un primo vescovo ciadiano. Dalla Chiesa missionaria si sta passando ad una Chiesa locale. Alla Chiesa del Ciad come a tutte le comunità, ci dice il brano di Vangelo, «è vicino il Regno di Dio» se la logica della missione ci spinge a servire i fratelli nella semplicità e a renderli partecipi della Parola di Dio che sentiamo a noi vicina nel cuore e nella vita, e per cui siamo chiamati a rendere grazie.