San Giuseppe patrono del Seminario di Muggiò

“Como, 20 Gennaio 1963.

Eccellenza Reverendissima, è un suo piccolo seminarista di prima Media che scrive, a nome di tutti i seminaristi di S. Abondio.
Con tanta gioia ascoltammo, il giorno dell’Epifania, l’appello lanciato dall’Eccellenza Vostra a tutta la Diocesi per la costruzione del nostro nuovo seminario ed ancor più ci rese contenti la notizia che, nella prossima festa di S.Giuseppe, ne sarà posta la prima pietra. Per noi anche il vecchio S.Abondio è bello e ci stiamo tanto volentieri. Molto spesso, però, soprattutto nei primi giorni, guardando i muri umidi o i banchi della scuola, con quella rete per tener fermi i libri, ci capitava di pensare: non ci sarà proprio nessuno che vorrà regalarci una casa bella come quella dei nostri compagni maggiori? Ora il regalo è arrivato! Certamente Gesù Bambino e i S. Magi non potevano portarci un dono più bello, e siamo tanto riconoscenti al Signore. […]  In unione con l’Eccellenza Vostra, abbiamo incominciato a distinguere ogni mercoledì; non mancheremo di prepararci a celebrare degnamente la festa del 19 marzo. Vorremmo però chiedere un altro regalo: una preghierina a S. Giuseppe, composta dall’Eccellenza Vostra, per il nuovo seminario, impegnandoci, da parte nostra, a recitarla ogni giorno, secondo le intenzioni di Vostra Eccellenza.”

Cercando del materiale per scrivere un articolo sulla storia della devozione a San Giuseppe nel nostro seminario, mi sono imbattuto in questa lettera, scritta da un anonimo seminarista di prima media di S.Abbondio al vescovo Felice Bonomini, ben 62 anni fa. Abbiamo qui una delle prime testimonianze di “degna celebrazione” della festa del 19 marzo: proprio a San Giuseppe, infatti, era stata affidata la protezione della costruzione del nuovo seminario, annunciata durante la Messa crismale del 1962. Nel 1963 il vescovo decise di passare all’azione e diede l’annuncio della posa della prima pietra il 6 gennaio. Una settimana dopo, festa della Sacra Famiglia, ribadì il suo appello, reso urgente dalle fatiscenti condizioni della vecchia struttura: “Nella solennità della Epifania di Nostro Signore, abbiamo lanciato a tutta la diocesi l’appello per la costruzione del nuovo Seminario di S.Abondio, che non può subire remore, come se ne sono accorti i genitori, i quali, accompagnando i loro figliuoli dopo le vacanze, erano in dubbio se lasciarli o meno in ambienti tanto umidi e freddi, resi pessimi dalla cattiva stagione”.

Anche a seguito della lettera dei suoi seminaristi, in data 23 gennaio 1963 Bonomini compose la tanto richiesta “preghierina” al patrono San Giuseppe: “Caro S. Giuseppe, Tu che in qualità di Capo della S. Famiglia e di Sposo purissimo della Immacolata Vergine Maria, hai avuto la sublime missione di custodire il primo Sacerdote Cristo Gesù, aiutaci nell’impresa cui ci accingiamo: dare cioè una Casa conveniente ai piccoli aspiranti al sacerdozio […] È proprio quanto domandiamo anche noi: la costruzione di un nuovo Seminario il quale, pur continuando a chiamarsi col nome del S. Patrono della diocesi, sarà però posto anche sotto la speciale protezione del S. Patrono della Chiesa universale. Aiutaci, o glorioso Patriarca, e fa’ in modo che l’opera cui daremo inizio proprio nel giorno della tua festa, sia presto condotta a felice compimento a gloria di Dio e a salvezza di tante anime”. Ecco l’altro regalo tanto richiesto, accompagnato da un’indulgenza di 100 giorni per la recita della preghiera.

Come promesso, la prima pietra fu solennemente posta il 19 marzo 1963. Da allora, la festa di San Giuseppe, nostro co-patrono da più di 60 anni, è stata “degnamente celebrata” da tutti i seminaristi passati da questo colle. La nuova struttura fu inaugurata il 7 ottobre 1966, e tanto ci sarebbe ancora da raccontare, ma ho esaurito lo spazio a disposizione e per questo vi rimando all’articolo su questo sito, che risponderà a tutte le vostre domande. Ne rimane aperta solo una: chissà se quell’anonimo seminarista di prima media avrà fatto in tempo a trascorrere qui a Muggiò almeno l’ultimo anno di ginnasio, prima di scendere di nuovo in città, nel seminario maggiore dell’Immacolata?

Paolo Piasini