4 dicembre 2022, II Domenica d’Avvento, viviamo la Giornata del nostro Seminario. A questo sono dedicate alcune pagine del n.45 de “il Settimanale”, riportiamo di seguito due testimonianze e l’Editoriale del Rettore.
Editoriale: “Bonus seminario?”
Alcuni giorni fa ha fatto notizia la “temeraria” proposta di un partito dell’attuale Governo di istituire un bonus di detrazione fiscale fino a 20 mila euro per le coppie che decidono di “sposarsi in chiesa” e diverse sono state ovviamente le reazioni su vari fronti. Tra me e me, ho pensato a che bonus, in maniera analoga, potrebbe ammontare un sostegno ai giovani che decidono di entrare in seminario per diventare preti, vocazione anche quest’ultima da tempo ben in crisi, con un notevole calo numerico anche nella cattolica Italia, compresa, in questi ultimi anni, la nostra prospera Lombardia; mi basti ricordare che dal 2004, statistiche alla mano, i seminaristi sono diminuiti di un terzo. A onore del vero, il Seminario di Como, fatte tutte le proporzioni dovute, si sta ancora “salvando” in quanto a numeri ma, a detta dei “profeti delle statistiche” e con un certo realismo, la parabola algebrica ci porterà presto ai livelli standards.
La questione della vocazione al Matrimonio e al Ministero ordinato, che è sempre segno e sintomo della salute della vocazione battesimale e della vitalità delle nostre comunità cristiane, penso sia davvero un punto nodale da cui partire con rinnovato coraggio e con tanta fiducia nel “Padrone della messe” che non mancherà di sostenere la sua Chiesa anche con il dono dei Preti necessari e che, attraverso questa crisi, sta sicuramente chiedendo qualcosa a tutti i battezzati.
Ritornando al “bonus seminario” e uscendo un po’ da tutte le questioni pratiche ed economiche pur importanti, che tutti possono immaginare e che certamente nella “Giornata del Seminario” spingeranno le nostre parrocchie ad un surplus di generosità, mi preme dire che il Seminario con i suoi 22 seminaristi attuali, gli educatori e tutte le persone che vivono a vario titolo questa esperienza sulla “Collina di Muggiò” è un bonus in sé grandissimo per tutta la nostra Chiesa diocesana e non possiamo – e non vogliamo! – rinunciarvi facilmente. Sono certo inoltre che, anche lo slancio apportato dallo spirito sinodale – se accolto! – potrà davvero condurci, su vari livelli, a tempi migliori.
Intanto, come rettore e a nome di tutti gli altri educatori del seminario, senza nascondere la preoccupazione per le scelte che ci attendono, rinnoviamo l’impegno a svolgere con gioia questo delicato e prezioso servizio che la Chiesa ci affida e vorremmo testimoniare la bellezza di vivere a fianco di questi nostri giovani che seriamente, con entusiasmo e con docilità, stanno verificando la loro vocazione.
Concludo riportando l’incoraggiante passaggio, che illumina un po’ il cammino di seminario di quest’anno, dal numero 42 dell’Esortazione Apostolica “Pastores Dabo Vobis” di san Giovanni Paolo II:
«Nella sua sollecitudine nei riguardi delle vocazioni sacerdotali la Chiesa di tutti i tempi si ispira all’esempio di Cristo. Sono state, e in parte lo sono tuttora, molto diverse le forme concrete secondo cui la Chiesa si è impegnata nella pastorale vocazionale, destinata non solo a discernere ma anche ad “accompagnare” le vocazioni al sacerdozio. Ma lo spirito, che le deve animare e sostenere, rimane identico: quello di portare al sacerdozio solo coloro che sono stati chiamati e di portarli adeguatamente formati, ossia con una risposta cosciente e libera di adesione e di coinvolgimento di tutta la loro persona a Gesù Cristo che chiama all’intimità di vita con lui e alla condivisione della sua missione di salvezza. In questo senso il seminario nelle sue diverse forme, prima che essere un luogo, uno spazio materiale, rappresenta uno spazio spirituale, un itinerario di vita, un’atmosfera che favorisce ed assicura un processo formativo così che colui che è chiamato da Dio al sacerdozio possa divenire, con il sacramento dell’Ordine, un’immagine vivente di Gesù Cristo Capo e Pastore della Chiesa».
Mi sembrano ancora, a trent’anni di distanza, parole molto belle e obiettivi chiari ed imprescindibili che stiamo già perseguendo e che, con il sostegno dello Spirito Santo, la creatività e l’audacia necessari, ci faranno affrontare le sfide future. Poi, se dovesse arrivare anche “un bonus seminario” dal governo … ben venga!!!
Intanto, come dice sempre papa Francesco, non dimenticate per favore di pregare per noi! GRAZIE.
don Alessandro Alberti, rettore